jeudi, novembre 23, 2006

La liaison et éléments de phonétique

La liaison o legamento
La liaison (legamento) è un caso particolare di concatenazione.

Fare la liaison significa pronunciare una parola in un certo modo in casi particolari.

La regola è la seguente: quando una parola termina con una consonante che generalmente non viene pronunciata e la parola seguente inizia con una vocale o una H muta, la consonante finale della prima parola si pronuncia all'inizio della parola seguente.
Qualche frase esemplificativa :

il est très [z] heureux
tu es moins [z] intéressé
C'est [t] à moi de parler
Un petit [t] homme
Ricordare che :
• quando si fa una liaison con una parola che termina in -d, quest'ultima prende il suono T, ad esempio:
grand [t] amour
• quando si fa una liaison con una parola che termina in -s -z, il suono è Z
les [z] amis

Le liaisons obbligatorie
Ecco gli 8 casi in cui è obbligatorio pronunciare una liaison:
1. Tra il verbo essere e un nome o aggettivo
Il est [t] architecte
Elle est [t] heureuse

2. Tra "C'est" e una preposizione o un aggettivo
C'est [t] à moi de chanter
C'est [t] important

3. Tra il verbo e il pronome personale o il pronome impersonale "on"
Dit [t] on
Vas [z] y

4. Tra i pronomi personali e il verbo
Nous [z] étudions
Nous [z] allons

5. Tra l'ausiliare être alla terza persona e il participio passato
Elle est [t] allée
Il est [t] arrivé

6. Dopo quand e dont
Quand [t] il vient
La chose dont [t] il parle

7. Tra le preposizioni: chez, sous, sans, avant, devant, pendant, dans, dès e il termine a cui si riferiscono
Chez [z] elle
Sans [z] un ami
Sous [z] une table
Dans [z] une maison

8. Tra un determinante e un pronome o aggettivo
Les [z] enfants
Mes bons [z] amis
Le liaisons proibite Ecco i 5 casi in cui non si deve mai fare la liaison:
1. Dopo la seconda persona singolare dell'indicativo presente e del congiuntivo presente, con una desinenza -es

Tu es en classe
Tu restes en classe

2. Davanti ai nomi che iniziano con H aspirata

Les héros

3. Dopo la S interna in nomi composti

Les vers à soie

4. Davanti a certi aggettivi numerali: un, huit, huitième, onze, onzième

Nous sommes onze

5. Dopo la consonante finale di un nome al singolare, quando quella consonante non si pronuncia nel nome isolato

Un temps agréable

La concatenazione delle vocali e delle consonanti
Esistono nella lingua francese alcuni principi di pronuncia molto importanti. Ecco quali:
Enchaînement vocalique
Il cosiddetto enchaînement vocalique si riferisce a ipotesi nelle quali una parola termina con una vocale pronunciata ed è seguita da un'altra parola che comincia con una vocale.
In casi come questi è importante che nella pronuncia non ci sia una rottura tra le due parole. Ma le due vocali concatenate tra loro non devono essere pronunciate sullo stesso tono.
Il meccanismo dell'enchaînement vocalique si mette in pratica generalmente in un gruppo di parole che rappresentano un'idea unitaria.
Enchaînement consonantique
Altra regola molto importante da seguire nella pronuncia francese è l'enchaînement consonantique.

Si tratta in realtà di una legge fondamentale del francese parlato.

Secondo questo principio se una parola termina con una consonante pronunciata e la parola seguente comincia con una vocale avviene ciò: la consonante finale della prima parola diventa la consonante iniziale della parola seguente.

Ad esempio, nella frase "avec une aimable personne" la c finale della parola avec si pronuncia all'inizio della parola une; a sua volta, la n finale della parola une si pronuncia all'inizio della parola aimable.
In applicazione di questo principio la L finale dei pronomi personali il e elle si pronuncia con la prima sillaba dei verbi che iniziano per vocale.
Ad esempio nei casi:
il a mal
elle a peur
il est malade
elle est fatiguée

Ancora, ricordate che la consonante t nelle parole cet e cette si pronuncia con la prima sillaba della parola che segue e che inizia per vocale.
Ad esempio :
cet enfant
cet avion
cet oiseau
cette année
cette affaire
Infine, la stessa regola vista vale per le parole quel e quelle.
Valgono questi esempi:
quel enfant
quelle aventure
quelle idée
quel embarras

Accenti del nord e accenti del sud
In Francia esiste una grande varietà di dialetti, insieme ad una serie di accenti regionali, a volte anche difficili da distinguere tra di loro.

Qualora si cerchi una percezione generale nell'ambito degli accenti regionali francesi, la sola a cui ci si può riferire è quella degli accenti del sud, che possono essere analizzati in contrapposizione con quelli del nord.

Si possono individuare alcune caratteristiche comuni degli accenti del sud quali:
• la E caduca viene mantenuta, diversamente da quanto accade al nord.
Se un francese del nord dirà "je n'te l' red' mand' pas", un francese del sud dirà la stessa frase pronunciando la E e quindi più sillabe:"je ne te le redemande pas"
• nel meridione della Francia si fanno molte più liaisons rispetto al nord
• dal punto di vista del ritmo il francese standard del nord si rivela essere una serie di sillabe brevi non accentate, seguite da una sillaba lunga accentata; il francese del sud da molto più un effetto staccato, pronunciando ogni sillaba come fosse nettamente distinta dalle altre. Le sillabe, allora, sono preferibilmente tutte corte.
• l'intonazione del francese del sud è più modulata e sempre caratterizzata dalla pronuncia della E caduca finale
Consonanti finali
In francese esistono moltissime parole che possono terminare con una consonante.

In generale bisogna tenere presente questa regola:

la terminazione -er nell'infinito dei verbi o nella maggior parte dei sostantivi e degli aggettivi si pronuncia e (chiusa).

L'accento tonico cadrà sull'ultima vocale.

Ecco qualche parola per esemplificare quanto detto.

Verbi :
parler
écouter
manger

Sostantivi e aggettivi:
sentier
calendrier
dernier
premier
familier

Nei seguenti esempi risalta la differenza tra la consonante finale muta (nella colonna di sinistra) e quella pronunciata (in quella di destra)
français française
anglais anglaise
droit droite
gris grise
court courte
chaud chaude
froid froide
vert verte

Desinenze verbali
In francese, nella coniugazione dei verbi, si usano diverse desinenze che si aggiungono alla radice del verbo all'infinito.

Esistono regole di pronuncia ben precise per queste desinenze finali.

Eccole:
1. non si pronunciano mai le desinenze -e, -es, -ent che si trovano nell'indicativo presente dei verbi del primo gruppo in -er

Ecco qualche esempio :
je mange
tu parles
ils chantent


2. la E nel futuro e nel condizionale dei verbi è muta se preceduta da una sola consonante pronunciata.

N.B. sarà invece pronunciata nel caso in cui sia preceduta da più di una consonante pronunciata

Ecco degli esempi in cui la E è muta :

FUTURO
il chantera
il demandera
il arrivera


CONDIZIONALE
il chanterait
il mangerait
il causerait


Ecco invece degli esempi in cui la E si pronuncia :

tu doubleras
tu sembleras
tu combleras
tu gouverneras
tu livreras
La "e" muta Esistono regole precise di pronuncia per le vocali finali e le consonanti finali.
Un discorso a parte va fatto però per la E: se essa si trova in fondo a una parola non si pronuncia.
Ma se si trova all'interno di un gruppo? Quali sono le regole fonetiche relative?

Ecco le regole che riguardano la cosiddetta E muta all'interno di un gruppo:
• se la E all'interno di un gruppo è preceduta da una sola consonante pronunciata, NON si pronuncia.
Qualche esempio:
mad(e)moiselle
s(e)maine
f(e)nêtre
p(e)tite
sam(e)di
je chant(e)rai
• se la E all'interno di un gruppo è preceduta da più di una consonante pronunciata, essa si pronuncia
Ecco degli esempi:
brebis
Bretagne
prenez
premier
probablement
tendrement

Quest' ultima regola sarà valida sia per una singola parola che per un gruppo di parole.
• la E del pronome personale "le" utilizzato nell'imperativo si pronuncia
Si considerino per esempio i seguenti imperativi:
dites-le
prenez-le
dis-le
faites-le
prends-le
Vocali finali
Quando si fa riferimento alla lingua francese parlata, si deve tenere presente che essa si evolve parallelamente a quella scritta ma in maniera più veloce.
Per questo motivo non esiste una perfetta corrispondenza tra la lingua orale e quella scritta.
Sorgono allora, dei problemi di lettura e si rende necessario studiare certe regole di pronuncia e convenzioni da seguire in presenza di determinati segni grafici.

Ecco allora alcune regole che riguardano, in particolare, i casi di vocali finali.
1. La e finale, che non porta accenti, in francese è muta.

Ecco alcuni esempi:
rue
route
école
serviette
France
Italie

2. la terminazione del femminile -e non si pronuncia, ma fa sì che si pronunci la consonante che la precede (che altrimenti nel caso maschile sarebbe muta)

Ecco degli esempi:
pleine
voisine
fine
petite
grande
allée


3. la terminazione del plurale -s non si pronuncia

Ecco gli esempi:
les camarades
les livres
les disques
les cadeaux
les stylos
les cahiers
L'intonazione
L'intonazione è il movimento melodico della frase. Quando si parla si verificano, infatti, delle variazioni nelle altezze dei suoni.
In francese l'intonazione è importante perché sottolinea il senso logico della frase, precisandolo. Per parlare bene il francese bisogna curare, quindi, anche la melodia.
La curva ascendente, per esempio, caratterizza soprattutto le frasi interrogative.

Ad esempio :
Tu as les tickets?
La curva discendente, invece, caratterizza soprattutto, le frasi affermative, imperative ed esclamative.

Ad esempio :
Je suis pressé.
Asseyons-nous.
Bien sûr!
Nel caso in cui una forma interrogativa sia costruita con l'espressione est-ce que la curva dell'intonazione potrà essere sia ascendente che discendente: in questo caso, infatti, est-ce que indica, già da solo, il valore interrogativo della frase.
A volte può risultare difficile una classificazione rigida delle curve: si consideri che molto spesso l'intonazione di una frase svolge anche una funzione espressiva, trasmettendo gioia, dolore, stupore e così via.
Il carattere espressivo di una frase è per questo motivo personale e questo rende soggettiva la classificazione delle curve.
Si può comunque sostenere che in generale le frasi interrogative abbiano una curva montante.

Ad esempio :
Tu veux partir?
Veux-tu partir?
In particolare, se la frase è introdotta da una parola interrogativa, la prima sillaba di questa parola sarà pronunciata su un tono più elevato.

Ad esempio :
Quand partiras-tu?
Qui est déjà parti?
Per le altre frasi si può notare che se l'enunciato è lungo, si avranno due o tre gruppi fonetici con un'intonazione crescente, mentre l'ultimo avrà intonazione decrescente.

Ad esempio :
Paris, que nous avons habité, est la plus belle ville de France.
Oppositions phonématiques
Per lo studio e l'apprendimento del suono, del ritmo e dell'intonazione della lingua francese si ha bisogno di alcuni importanti nozioni di fonetica.
Analizzare le oppositions phonématiques, che sono utili per capire meglio i meccanismi e le regole che stanno alla base della pronuncia francese, comporta l'uso dei simboli convenzionali dell'alfabeto fonetico internazionale.

La prima oppisition phonématique è quella tra due vocali.
1. * *
Questa vocale si pronuncia con le labbra arrotondate, come nella posizione in cui si tengono per fischiare.
________________________________________
2. * *
Questa vocale si pronuncia con le labbra aperte, come nella posizione che assumono quando si sorride.
________________________________________
Questa distinzione è molto importante perché in francese esiste una grande quantità di parole che si distinguono solamente grazie a questa opposizione.
Esempi:
1. 2.

le
ce
me
te
se
de
je
les
ces
mes
tes
ses
des
j'ai
je parle
je fais
il se réveille
il se dit j'ai parlé
j'ai fait
il s'est réveillé
il s'est dit


La seconda oppisition phonématique è quella tra altre due vocali.
1. **
Questa prima vocale si pronuncia con le labbra aperte, come nella posizione che assumono quando si sorride, ma è una vocale chiusa.
________________________________________
2. ** *
Questa vocale si pronuncia con le labbra nella stessa posizione ma rispetto alla prima è aperta.
________________________________________
Negli esempi che seguono notare l'opposition tra indicativo futuro e condizionale, e tra indicativo passato remoto e indicativo imperfetto.
Esempi:
1. 2.
indicativo fut.
je serai
je lirai
je dirai
j'aurai
je partirai condizionale
je serais
je lirais
je dirais
j'aurais
je partirais
passato rem.
je parlai
j'arrivai
je chantai
j'écoutai imperfetto
je parlais
j'arrivais
je chantais
j'écoutais

Suono, ritmo, intonazione
Le abitudini ritmiche, articolatorie dei suoni e linguistiche sono elementi essenziali per parlare correttamente la lingua; una dizione ed un'intonazione perfette sono indispensabili per apprendere correttamente una lingua.


L'accento tonico
L'accento tonico francese è posto sull'ultima vocale pronunciata.
Ecco una frase di esempio:
Mardi soir je chanterai au festival
In francese le parole hanno la tendenza a perdere il loro accento a vantaggio del gruppo di cui fanno parte: si forma così l'accento del gruppo.
Così, nella frase presa ad esempio, l'accento varia a seconda del numero di parole che compongono il gruppo.
Mardi soir
Mardi soir je chanterai
Mardi soir je chanterai au festival
Mano a mano che il gruppo si allunga, l'accento si sposta per riportarsi sempre sulla sillaba finale.
Variazioni fonetiche : l'importanza di farsi capire
É interessante osservare come la comunicazione, e quindi la lingua, si componga di regole ma anche di elementi soggettivi e altre variabili, che danno ad una frase un particolare senso.
Dal contesto delle regole fonetiche che valgono per la lingua francese, emergono importanti variazioni fonetiche (si pensi alle vocali allungate o accorciate a seconda della consonante che le segue).

Esistono, però, anche delle variazioni che dipendono dalla volontà di chi parla: pensiamo ai condizionamenti soggettivi che la lingua subisce a seconda delle circostanze in cui si trova l'individuo che parla, a seconda della regione da cui proviene, a seconda del suo stato d'animo.

Si parla di due importanti fattori per questo ultimo tipo di variazioni: gli indici e i segnali.

Gli indici fonici sono tutti quegli elementi che caratterizzano il modo di parlare di una persona e permettono di individuare di dove è originaria, di che sesso è, che età ha, quale è il suo umore (dolore, paura, gioia, eccitazione).
Si pensi, per esempio, nell'ambito di queste variazioni individuali, al fatto che le donne hanno un tono di voce più alto di quello degli uomini, o che i bambini fino alla pubertà hanno una voce molto più alta di quella degli adulti, o ancora che gli anziani hanno una voce tremula.

I segnali fonici sono, diversamente, veicoli di un particolare messaggio che si vuole trasmettere parlando: quando l'interlocutore vuole trasmettere un messaggio di dubbio, di sorpresa, di ironia, di rimprovero, di ammirazione, entrano in gioco i segnali fonici.
In questi casi le variazioni fonetiche hanno una radice volontaria, poiché una persona assume volontariamente un determinato tono per farsi capire dall'interlocutore.

Tutte queste possibili variazioni fanno capire come la lingua sia un insieme di elementi oggettivi e soggettivi, di regole ma anche di stati d'animo, dove è importante trasmettere se stessi per farsi capire al volo.

1 commentaire:

Santina a dit…

Grazie! Molto istruttivo!